mercoledì 22 giugno 2011

I protagonisti: gli Eroi

Prima della guerra di Ultima Resistenza, Finisterra visse i giorni della leggenda e delle grandi imprese.
I giorni in cui le azioni di pochi diedero forma ai sogni e al futuro di molti.
Quelli furono i giorni degli EROI.




Gli Eroi erano uomini. Nessuna magia albergava in loro, nessuna volontà divina aveva segnato il loro destino. Solo la forza e i grandi ideali di cui si nutrivano li avevano spinti alla gloria.
Essi erano l’incarnazione della volontà delle genti di Finisterra.
Gli Eroi conquistarono, difesero e riunirono tribù e stati sotto un unico vessillo. Diedero stabilità a una terra in perenne lotta.
Il Primo fra essi fu ZWI che guidò le tribù per difendere Finisterra dall’invasione dei popoli delle isole.
La battaglia fu lunga e sanguinosa. Gli Isolani arroccati sulla costa avevano costruito dei forti circondati da alte palizzate di legno. Ottenendo approvvigionamenti dal mare ogni assedio risultava inutile. Allora le tribù pregarono Ctonio che rendesse il loro ferro più forte e che il fuoco si abbattesse sugli Isolani.
Zwi ignorò quegli sciocchi che mettevano il loro avvenire nelle mani di dei sordi.
Una notte in cui il cielo era plumbeo e privo di luna, il Primo, al comando di una manipolo di guerrieri, riuscì a penetrare nel forte. Gli Isolani colti di sorpresa vennero sterminati. Molti morirono nei loro letti e come in risposta a quella violenza il cielo si aprì. Il vento sferzava e l’acqua cadeva dilavando il sangue dalle spade. Un fulmine si abbattè su una capanna provocando un grande incendio. Alcuni guerrieri di Zwi aprirono le porte del villaggio lasciando che gli uomini delle tribù inondassero il forte come un fiume in piena.
Quando la tempesta si calmò gli Isolani erano morti. Le barche erano state distrutte. Le capanne sopravvissute all’incendio vennero abbattute, come abbattuta fu l’intera cinta difensiva. Vi furono molti altri scontri tra gli Isolani e le Tribù, ma solo dopo anni gli invasori riuscirono a ottenere vendetta per quel giorno nefasto.
Gli isolani tesero un’imboscata a Zwi. Molti di essi caddero sotto il ferro affilato dell’Eroe, ma alla fine Zwi non riuscì a resistere alla moltitudine che lo sommerse.
Il guerriero venne tenuto in vita per giorni. Torturato e legato a un palo nel centro di quello che era stato l’avamposto isolano per l’invasione. Prima che la morte lo raggiungesse gli Isolani gli strapparono gli occhi che chiusero in uno scrigno. Con artigli d’orso roventi gli sfregiarono il volto così da chiudergli in eterno le orbite. In quel modo lo maledirono a un’eternità priva di luce.
Dopo vari anni dalla morte di Zwi giunsero alle tribù della penisola storie, provenienti da est, di un uomo che, immobile al largo della costa, attendeva per interi giorni per poi scomparire tra i flutti così come era apparso. Uno spirito, dicevano. Uno spirito che assomigliava all’Eroe morto. La moglie di Zwi, ancora in lutto, voleva scoprire cosa si celava dietro quelle storie e partì. Quando raggiunse la costa si accampò col suo seguito e rimase in attesa che lo spirito facesse la sua comparsa.
Lo spirito apparve con la bassa marea. Alle sue spalle la sagoma di un’isola svettava contro il cielo. Zwi era tornato. L’eroe raccontò alla moglie di come dopo la morte gli dei gli avessero parlato. Di come lo avessero elogiato per le imprese compiute. Gli dissero che lo avrebbero ricompensato con una vita eterna di agi e onori nelle immense sale del palazzo, sorto per lui, su quell’isola. Lui sarebbe stato il Primo Eroe di Finisterra e presto molti lo avrebbero raggiunto lì per condividerne gli onori. E così l’Isola degli Eroi divenne un luogo leggendario.
La moglie di Zwi per non lasciarlo fece costruire un villaggio sulla costa. Quel luogo avrebbe accolto le famiglie degli Eroi che avrebbero abitato l’isola. La città crebbe divenendo sempre più maestosa e imponente e presto tutti iniziano a chiamarla col nome della moglie di Zwi: Heliana.
Molti Eroi calpestarono il suolo di Finisterra: Sigar il Falco, Derdis L’Inconsapevole, Terek l’Ombroso sono solo alcuni dei più grandi. Alla loro morte tutti raggiunsero l’Isola e lì sono ancora, a ricordare al popolo di Finisterra la sua epoca dorata.
L’ultimo Eroe a cui la penisola diede i natali, fu il più grande di sempre. Nacque prima della Guerra di Ultima Resistenza. Aiutò a fondare Addoneis. Viaggiò oltre i confini della penisola riportando con sè il sapere dei popoli che incontrava. L’ultimo Eroe di Finisterra morì in battaglia dopo aver creato per il popolo un simbolo in cui credere e in cui sperare. L’ultimo Eroe di Finisterra ebbe molti nomi ma quello con cui viene ricordato, dai soldati prima della battaglia e dalle madri che attendono il loro ritorno è uno solo: Haber Kaan, L’incatenato.

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