Diciamo la verità, per noi la Deepcon non è comoda: Fiuggi è e a quasi 500km da Modena. Per di più, secondo l’inclinazione dei suoi organizzatori, è maggiormente incentrata sulla fantascienza. Insomma, di base non avevamo pensato di prendervi parte.
Però è anche vero che da un paio di anni la Deepcon ospita il Premio Cittadella, a cui “L’Ultimo Eroe” è iscritto, così come già lo erano stati i nostri primi due libri.
Mercoledì 18 marzo riceviamo una (parziale) soffiata. “Venite, non ve ne pentirete” ci dice una fonte che manterremo anonima.
Decidiamo di andare.
Ritrovo ore 11:30 di sabato da Gabriele. Sarebbe meglio partire prima per vivere un po’ più di convention, ma si fa quel che si può. Alle 11:20 siamo già tutti lì, segnando un anticipo collettivo che non si è mai visto.
Alle 17, dopo cinque ore passate a uovo nell’auto di Simone (mezz’ora di pausa bagno/panino), il wormhole comunemente denominato “autostrada” ci riconsegna alla civiltà nel frusinate nei pressi di “Centro Abitato” - un luogo dell’anima più che un vero e proprio comune.
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Di lì arrivare a Fiuggi è tutta strada. Facciamo appena in tempo a irrompere nella hall dell’Hotel Ambasciatori che incontriamo Fabiana (Redivo), madrina del Premio Cittadella, che ci introduce all’accettazione della convention dove ci consegnano i pass, poi ci spinge nella sala conferenze a sentire le ultime battute della conferenza di Floriana Staglianò.
La Deepcon è più raccolta di quanto ci aspettassimo ma piena gente simpatica e un po’ folle (cosa che di certo non ci mette a disagio). Tempo di sentire alcune interessanti conferenze (il board di Fantascientificast, l’illustratore Giuseppe Festino e l’artista digitale Stefano Dubay) , ispezionare i banchetti, ed è già ora di volare in albergo ad appoggiare le valigie e cambiarci per la cena.
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L’intervento dell’illustratore Giuseppe Festino le cui tavole erano esposte lungo le pareti della sala conferenze. |
Il nostro albergo è pulito, confortevole e vagamente retrò. Ha qualcosa di “Shining” e qualcosa de “L’uccello dalle piume di cristallo”. Tiriamo a sorte per le camere, veniamo estratti io e Marcello,
nell’altra Simone e Gabry, Sara ovviamente ha una camera sua personale.
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I mostri si annidano nella parte a luce azzurra |
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Impianto wi-fi. |
Sono le 19:15, appuntamento per le 20:00 in corridoio.
All’orario convenuto ci scapicolliamo alla cena temendo di essere in ritardo. Fatica inutile: l’intervista a Kate Vernon è andata per le lunghe e siamo i primi. Appena ci danno il via ci appollaiamo nel tavolo d’angolo, dove facciamo la conoscenza di due tra gli organizzatori della convention.
Ore 22, torniamo in sala conferenze. E’ il momento delle premiazioni. Lo stuolo dei riconoscimenti ha un ordine di grandezza paragonabile al numero dei partecipanti alla Deepcon, comprende quelli assegnati dagli organizzatori della convention ma anche quelli dell’associazione I Sogni nel Cassetto tra cui sono annoverati anche i premi Cittadella per il fantasy e Cassiopea per la fantascienza. (vedi
QUI per un elenco completo dei premiati)
E… beh, in effetti ci siamo anche noi!
A celebrare non solo l’ultimo volume, ma l’intera trilogia di Finisterra, il Premio Cittadella cambia in corsa pelle per diventare Trofeo Cittadella.
Così, dice Fabiana, sarà anche gli anni prossimi quando il Trofeo Cittadella riunirà tutte le sottocategorie (Nuove chimere e Magia Urbana Pret a Porter e Premio Cittadella propriamente detto).
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Il trofeo in carne e resina |
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Noialtri in carne ossa… e molto sonno. |
Cosa aggiungere? Sono soddisfazioni.
A fine premiazioni c’è ancora tempo per un’esibizione Oriental Fantasy sulle note della colonna sonora di Harry Potter e un goliardico cosplay…
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The cosplayer |
… prima che si dia il via alle danze.
Noi però a quel punto salutiamo e ci defiliamo verso l’albergo, perché l’indomani ci attende una levataccia e un’altra sgroppata, questa volta verso Modena!